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giovedì 10 gennaio 2008

Le critiche di Povia e Baccini...

Baccini e Povia creano... l'indipendent music day

Gli esclusi dal festival di Sanremo si stanno preparando a lanciare, nei giorni della kermesse, un "Independent Music Day", un sorta di happening contro lo strapotere delle multinazionali del disco. A farsi alfieri di questa protesta sono Francesco Baccini e Povia che si sono visti bocciare la loro canzone (intitolata "Uniti") dalla giuria del festival. "Sanremo - osserva Baccini - e' ormai il festival delle major e in particolare della Sony-Bmg. Almeno fosse chiaro, lo si dicesse: se non non sei Sony, non ti presentare". E continu
a: "L'idea dell'happening ci e' venuta ieri a me e a Povia: penso che si potrebbe fare a Sanremo, proprio nei giorni del festival. E credo che la giornata migliore sia il mercoledi' (il 27 febbraio) quando il festival si prende una pausa per l'amichevole della nazionale di calcio italiana". Il cantautore genovese, che pubblica i suoi dischi con un'etichetta indipendente, la Target, assicura di aver ricevuto gia' numerose adesioni all'iniziativa. "Abbiamo pubblicato su myspace l'appello contro la 'Tornacontocrazia' (un neologismo presente nella canzone bocciata al festival) e gia' molti artisti e gruppi hanno garantito la loro adesione.
Mi aspetto che tanti altri vogliano essere con noi, non importa se musicisti indipendenti o sotto contratto con le multinazionali. L'importante e' che abbiano a cuore i destini della musica italiana". Baccini non lesina apprezzamenti per il brano escluso da Sanremo. "E' davvero una bella canzone con un testo profondo e poetico. E' una bomba. Certo, il testo puo' dare fastidio a destra, al centro e a sinistra. Esagero? - si chiede il cantautore che ha alle spalle canzoni di successo e collaborazioni prestigiose come quelle con De Andre' e Branduardi. E racconta: "La cosa curiosa e' che Baudo ha invitato me e Povia a Roma per ascoltare il nostro pezzo. Dopo, ci ha detto: 'Dovete assolutamente iscriverlo al festival'. Cosa poi sia successo posso solo immaginarlo".



Un Festival di Sinistra?

Anche quest'anno, non poteva mancare la polemica. Stavolta il quesito e': 'sara' un Sanremo di centrosinistra?'. Ad aprire il dibattito, peraltro ampiamente smorzato oggi da un quotidiano del centrodestra, Il Giornale, e' stato Povia, candidatosi in coppia con Francesco Baccini, ed escluso dai 20 Big. Ma molti di loro non ci stanno, da Frankie Hi Nrg, esponente dell'hip hop italiano, che presentera' una canzone intitolata 'Rivoluzione'; a Mietta, che con la politica ha un rapporto esclusivamente ''privato''. Per Povia, vincitore dell'edizione 2006, ''l'aria che tirava era chiara sin dall'anno scorso. Con un governo di centrosinistra c'e' un festival di sinistra, con i vari Zampaglione, Frankie Hi Nrg e Cammariere''. Il Secolo d'Italia titola 'Sanremo a misura di Prodi'' e riporta anche una affermazione di Baccini, secondo il quale ''la nostra esclusione e' l'ennesima prova che, per andare avanti, in Italia bisogna appartenere a una lobby di potere''. Di tutt'altro parere Il Giornale, che peraltro ricorda che Cammariere arrivo' terzo nel 2003, quando al governo c'era il Polo, e che l'anno precedente Gino Paoli, ''non proprio un elettore di An'' ebbe lo stesso piazzamento. ''Immagino che Povia voleva far sapere al mondo che e' di destra'', commenta Frankie Hi Nrg all'ANSA, per poi ironizzare: ''Non e' che abbia tutti i torti: quel bolscevico di Cutugno, quel cosacco di Minghi e quella suffragetta di Mietta... andiamo, che vergogna!''. Poi torna serio per dire:''Ma cosa c'entra la politica? Io sono amico delle idee. Poi, se scopro che vengono da una o dall'altra parte, posso eventualmente stupirmi. Altrimenti chi se ne importa. Mi sembra un po' triste che un artista che, peraltro, ha potuto ottenere un successo enorme con una canzone fuori concorso, e poi ha vinto un'edizione, dica queste cose. Spero - aggiunge Frankie, che debutta come Big, ma era stato ospite di Paola Cortellesi a Sanremo 2004 - che la musica venga ascoltata per quello che e', non perche' e' di sinistra o di destra''. Al festival presentera' un brano che ''parla dell'effettiva possibilita' di poter fare una rivoluzione. Forse si puo' fare, ma non so quanto grande e' scritto quel 'forse'. Comunque la rivoluzione viene invocata da piu' parti, anche dalla destra'', conclude. Chi proprio non vuole entrare nella polemica e' Mietta: ''Non mi sono mai dichiarata, ne' da una parte, ne dall'altra - spiega - Ho le mie idee, ma di certo non le vado a spiattellare in giro. L'anno scorso ho presentato un pezzo, ma non sono stata presa. Puo' capitare di presentare cose non giuste per la commissione, non ne farei uno scandalo. Alla fine - aggiunge - se le cose sono interessanti, lo sono indipendentemente da Sanremo''. Mietta sottolinea: ''Sono molto contenta di andare a Sanremo. Ma io vado a cantare, non voglio essere identificata come qualcuno che fa politica. Parlo come libera cittadina, indipendentemente dal luogo da cui provengo o dall'indirizzo politico che ho nel mio cuore''.

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