Gianfranco Funari odiava gli ipocriti e ha trascorso la vita battendosi contro il potere costituito. Questo il pensiero dei parenti e della moglie, Morena Zapparoli, testimoniato dalla scelta del brano di Vangelo letto durante il funerale, un pezzo dell'evangelista Luca in cui viene descritto Gesù che si scaglia contro i farisei.
Al termine della celebrazione la moglie del presentatore Tv ha letto alcuni pensieri a lui dedicati. "Sei nelle braccia degli angeli? Vorrei le certezze incrollabili di chi crede, ma comunque sono certa che appartieni a quella categoria di uomini resi un po' immortali dalla fama" ha detto la moglie dall'altare, ricordando gli oggetti che Funari ha voluto accanto a sè: un cappello e il bastone sulla bara, un set di fiches da gioco, un telecomando e un pacchetto di sigarette. "Ha passato una parte della vita nei casinò", ha ricordato la moglie, "ma l'intera sua vita è stata un azzardo. Ha incarnato quello che dovrebbe essere il giornalismo e per questo l'ha pagata cara". Il telecomando l'ha voluto perchè sapeva usare bene la televisione e l'ha rivoluzionata. Quanto alle sigarette sono il suo testamento rivolto ai giovani con l'appello: "Non fumate". La lettura si è conclusa con la canzone La cura di Franco Battiato seguita dal brano A muso duro di Pierangelo Bertoli.
La cerimonia religiosa è stata celebrata da monsignor Luigi Testori, parroco di San Marco, e dal sacerdote maltese Charles Vella, che ha seguito Funari nei mesi trascorsi all'ospedale San Raffaele di Milano. Oltre al Vangelo di San Luca è stata letta la parabola dei Talenti e la seconda lettera di San Paolo ai corinzi. L'omelia di monsignor Testori è stata incentrata sul messaggio di speranza nella resurrezione visto che "il nostro posto vero è nell'incontro con Dio, nella speranza dell'eternità". Ha proseguito Vella: "E' stato un funerale nel nome del popolo, giovani e anziani, come piaceva a lui" devoto a Giovanni Paolo II e a Madre Teresa. Il funerale si è concluso con numerosi applausi e con il trasferimento della bara nel Cimitero monumentale di Milano. Alla cerimonia erano presenti anche Carlo Freccero, Enrico Lucci e l'ex ministro della Famiglia Antonio Guidi.
La moglie
Morena Zapparoli, moglie di Gianfranco Funari ha affidato al necrologio sul Corriere della Sera il suo addio pubblico a Gianfranco Funari. ''Amore mio te ne sei andato", è scritto. "Ti canto per l'ultima volta la nostra canzone: 'Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare, e guarirai da tutte le malattie perchè sei un essere speciale. Io avrò cura di te'. Ti amo, Morena''. Sua ex collaboratrice in tv, piu' giovane di lui di 35 anni, Morena Zapparoli conviveva dal 1999 con Funari, lo aveva sposato nel 2004, e ha condiviso con lui tutti gli anni della malattia.
I necrologi di colleghi ed amici
Uomini e donne dello spettacolo e del mondo della tv hanno lasciato sulle pagine del Corsera una testimonianza di affetto per il popolare showman. Luca Laurenti lo saluta in romanesco:''Ciao Gianfrà, buon viaggio, là dove sei ora lasciali come sempre a bocca aperta''. Simona Ventura piange ''la scomparsa dell'amico e compagno'', lo scrittore e giornalista Massimo Fini ricorda ''un grandissimo professionista e uomo buono e generoso, che si è speso senza risparmio in tante inutili battaglie'', e il giallista Andrea Pinketts ne loda ''l'esplosiva e malinconica genialita'''. Anche i vertici di Rai e Mediaset, sulle reti delle quali Funari ha portato al successo molti programmi, gli rendono un ultimo, commosso, omaggio. Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il vice presidente Pier Silvio Berlusconi ne ricordano con affetto ''il talento televisivo'', mentre la Rai lo consacra ''volto storico'', e il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce ne ricorda le ''doti umane e professionali'', e ''la figura di grande uomo e artista''.
Pippo Baudo
Dai microfoni dell'Alfonso Signorini Show Baudo lo ha salutato così: "Conoscevo Funari", ha detto Baudo, "prima che diventasse un famoso presentatore. Ricordo con un po' di amarezza uno dei suoi primi spettacoli di cabaret al Refettorio di Milano in cui diceva in romanesco: 'Non bisogna morire d'estate, sopratutto a Ferragosto, per non disturbare i parenti e gli amici, che devono tornare apposta dalle vacanze'. Ironia della sorte, ci ha lasciato proprio in estate". Da Verona dove è un tournèe
Giorgio Panariello
''Un picconatore con il cuore tenero. Ha inventato l'arena televisiva con la trasmissione 'A bocca aperta'. Ora è diventata una moda litigare in tv, spesso oltrepassando i limiti''. ''Io", ha aggiunto Panariello, "l'ho incontrato due volte. Era consapevole di qualsiasi trasgressione che stavo compiendo. sia in tv che nella vita. Ed è uno che si è saputo godere l'esistenza''.
Corrado Guzzanti
Affettuoso e tenero è il ricordo che Corrado Guzzanti dedica a Gianfranco Funari. E l'artista che del mattatore tv lanciò la più irresistibile delle imitazioni svela un particolare: ''L'unica volta che abbiamo parlato al telefono", racconta Guzzanti, "mi offrì di fare una trasmissione insieme''. Gianfranco Funari, ''è un personaggio che ha cambiato effettivamente la tv nel bene e nel male, e ha cambiato anche se stesso, attraverso tante trasformazioni. E' stato il primo a mescolare il linguaggio da promozione della telemortadella con quello dell'attacco politico''. E conclude: " ha di lui 'un ricordo affettuoso, anche se non l'ho mai conosciuto".
La sua "ggente"
Funerali popolari, senza autorità politiche e vertici televisivi, per Gianfranco Funari nella chiesa di San Marco a Milano. La bara era coperta di girasoli e, sopra, il suo cappello. Tanta gente comune, gli amici e i collaboratori, pochi personaggi noti, Cristiano Malgioglio, Piero Chiambretti, Claudio Cecchetto, Carlo Freccero. Unici politici, Marco Ferrando, segretario del Pcl e Giorgio Jannone della Pdl. Hanno officiato il rito, il parroco, monsignor Luigi Testore, che ha anche ricordato come Funari avesse chiesto alla famiglia i funerali religiosi, e monsignor Charles G.Vella, collaboratore del San Raffaele, il quale aveva partecipato ai programmi di Funari e ha sottolineato che ''l'assemblea di oggi è veramente come l'avrebbe desiderata lui, non con le autorità ma con il popolo''.
Gli angeli
L'ultimo coma è stato venti giorni fa. I medici mi avevano detto: 'L'encefalogramma ci fa pensare che non si sveglierà mai piu". Al risveglio Gianfranco mi disse: 'Son tornato, ma comunque ricordati che devo morire". "Perché, chi te lo ha detto? "Me lo hanno detto le anime dei morti". "Perché, le hai sognate?". "Si". "Chi, mamma e papa'?'. 'Sì, loro". "E poi?". 'Ho sognato gli angeli". Con queste parole Morena Funari, moglie del celebre conduttore scomparso sabato scorso, racconta a Diva e Donna una delle ultime conversazioni avute con il marito
Milano, la commemorazione del Comune
"Grande comunicatore, opinionista vulcanico, considerato dalla sua 'ggente' una vera e propria 'leggenda della storia della tv italiana', Gianfranco Funari era un romano-milanese, con un legame fortissimo con la nostra citta': dagli esordi al Derby nel 1969 all'impegno in Rai e nei network privati, dalla candidatura a Sindaco con una propria lista nel 1997 sino ai suoi ultimi mesi, purtroppo segnati dalla sofferenza". Con queste parole il Presidente del Consiglio comunale di Milano Manfredi Palmeri ha ricordato nell'Aula consiliare di Palazzo Marino il popolare conduttore televisivo Gianfranco Funari, alla presenza della moglie Morena Zapparoli, dei familiari e degli amici.
Tgcom