Gianfranco Funari aveva con Milano un legame fortissimo, ha dichiarato Manfredi Palmeri, presidente del Consiglio comunale milanese: dagli esordi al Derby all’impegno nella televisione in Rai e nei network privati, sino ai suoi ultimi mesi, purtroppo segnati dalla sofferenza. Era, insomma, un romano milanese.
E per questo la moglie Morena ha voluto che Funari, scomparso sabato mattina dopo cinque mesi di ricovero al San Raffaele, fosse tumulato proprio a Milano. I funerali si terranno martedì 15 alle 14.45 nella chiesa di San Marco, e a Milano sarà sepolto in compagnia di un pacchetto di sigarette, legame tra la vita e la morte, un telecomando e un buon numero di fiches. Simboli della sua vita, delle sue passioni, dei vizi consapevoli che, letteralmente, si porterà nella tomba.
Consapevole e lucido lo è stato fino all'ultimo l'incontenibile Funari. Nello speciale dedicatogli da Italia 1 la moglie Morena ha raccontato gli ultimi istanti: L’ultima frase che gli ho detto, quando l’ho baciato stamattina, è stata “tu con la morte non c’entri un...” e dovrei dire una parolaccia, lo avrete immaginato.
Dopo gli omaggi mediatici, prima in tv e prima ancora sul Web, ora tocca alle autorità: Funari sarà commemorato in Aula a Palazzo Marino che del personaggio ricorderà anche la capacità di avvcinare i telespettatori e cittadini alla politica, traducendola in modo più comprensibile nei termini e nella sostanza. Parole anche queste di Palmeri.
Alla fine del 2005, in un'intervista, Funari fa gran parlare di sé lanciando un appello in cui dice di essere ormai prossimo alla morte e in cui invita i giovani a non fumare: ho cinque by pass, ragazzi, vi prego, non fumate. Non fumate!. Un appello che aveva ripetuto con le lacrime agli occhi anche su Canale5, ospite di un'indimenticabile intervista di Paolo Bonolis a 'Il senso della vita', prima di tornare in tv da conduttore con il programma dello scorso anno su Raiuno.
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