“La musica non ha colore politico. Non è né di destra né di sinistra”: Pippo Baudo prova così a chiudere la polemica sulla lottizzazione politica del Festival lanciata da Povia, escluso con Francesco Baccini, dall’edizione 2008. “Si tratta di accuse inopportune e poco intelligenti. Esiste soltanto la musica bella e quella brutta” ed evidentemente i brani esclusi non hanno incontrato il gusto della commissione artistica.
Una commissione non certo infallibile, considerato che lo scorso anno ha bocciato Bruci la città, il grande successo estivo (e non solo) di Irene Grandi e che quest’anno ha cercato, a quanto pare, di correre ai ripari ammettendo la coppia Giò Di Tonno/Lola Ponce, non propriamente big della canzone italiana (per quanto ottimi artisti conosciuti grazie al musical Notre Dame de Paris), con un brano di Gianna Nannini, candidato a tormentone della prossima estate.
Sulla stessa scia si collocherebbe la richiesta di un brano ad Eugenio Bennato che con la sua taranta potrebbe ripercorrere la via de La Paranza, ottimo e non banale pezzo di Daniele Silvestri presentato lo scorso anno, grazie ai ritmi e alle sonorità coinvolgenti e ballabili. Un piccolo “caso” discografico ha invece interessato Federico Zampaglione, che ha presentato il suo brano con un’etichetta indipendente, “Deriva”, e non con la propria casa discografica, la Emi/Virgin. Pare che la scelta sia stata necessaria, visto che la Emi/Virgin si sarebbe rifiutata di “firmare” un pezzo ritenuto “sgradevole”: il brano, infatti, racconta del dramma di un “tagliatore di teste” - figura temutissima dai dipendenti privati - costretto a licenziare i lavoratori di un’azienda, situazione che ultimamente coinvolge molte multinazionali della musica.
Tra gli esclusi caduti all’ultima selezione Pacifico, presentato dalla Sugar di Caterina Caselli, Ron, Silvia Salemi, Shel Shapiro e Alberto Fortis. Fuori anche Syria, Alexia, Spagna, Dik Dik, Camaleonti, Tazenda , Rossana Casale e Cristina Donà, mentre un lapidario “inascoltabili” ha etichettato i pezzi di Luca Sardella (conduttore tv) e da Pippo Franco (son finiti i tempi di Mi Scappa la Pipì).
Che non sia un Festival di sinistra Pippo Baudo lo testimonia con l’esclusione di Andrea Rivera, contestato conduttore della Festa del 1° Maggio 2007, che non ha convinto la Commissione con la sua “M’hanno indulto a rubbà”.
Tra gli esclusi anche Manuele Villa che ha presentato ieri (con qualche recriminazione) il brano non ammesso a Sanremo durante Quelli che il calcio. Difficile non sentire nelle parole della sua canzone la recente esperienza all’Isola dei famosi, uno dei motivi che, a suo dire, avrebbero motivato la sua esclusione. Forti gli echi della tradizione melodica italiana, di ispirazione anche paterna (adatta alle sue corde vocali), nel suo brano, giudicato tiepidamente dall’esperto Cristiano Malgioglio, che per fare un complimento rischia la gaffe: “Se l’avesse presentata Bocelli l’avrebbero sicuramente presa”.
Parola di Regina.
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