Il sentore di un futuro incerto per il programma era nell’aria fin dall’esordio, in cui la coppia Sebastiani-Zalone aveva ottenuto un tiepido riscontro di pubblico portandosi a casa poco più di due milioni di spettatori, calati leggermente la settimana successiva. Risultati sotto la media di rete, ma non così bassi da far gridare al flop e da far pensare ad una chiusura immediata da parte dei vertici di Italia1. Ieri però c’è stato un vero e proprio tracollo. Colpa della tanta, troppa, concorrenza, ma anche di una formula noiosa e mal reinterpretata rispetto al format originale.
Accoppiare il futuro di Amadeus all’ippica, viste le interviste lasciate prima di Canta e Vinci, sarebbe stato troppo scontato. Ma una riflessione sul destino di questo conduttore va fatta ugualmente. Com’è possibile che dopo l’addio da L’eredità abbia collezionato una serie di delusioni che ormai diventano difficili da contare? La risposta più ovvia è una sola: L’eredità “tirava” indipendentemente dalla conduzione, mentre le trasmissioni condotte in seguito avevano bisogno di una spinta in più che non sono riuscite ad avere da Amadeus. Resta da vedere se per lui ci saranno altre possibilità o se con Canta e vinci ha esaurito le chance di presentare programmi di una certa importanza.
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