"Inizio questa grandisima avventura, anche per il piacere di dare al mio mestiere la possibilità di mettere alla prova il mio corpo, che per la prima volta - nella mia carriera - si trasforma totalmente, muscolo dopo muscolo. Ho vissuto con grande passione l'idea della trasformazione per regalare al pubblico qualcosa di diverso. La fatica è stata immensa per arrivare a questo risultato. Quasi un anno e mezzo di lavoro con l'obiettivo di diventare un pugile credibile. I primi sei mesi di training sono stati condotti dal personal trainer Ennio Cibello, che mi ha portato ad avere una condizione fisica in grado da poter sopportare quello che poi è stato l'allenamento successivo. Sono partito per gli Stati Uniti e a Los Angeles ho avuto l'immenso onore di frequentare per due mesi - 4 ore di allenamento quotidiano - la Wild Card Boxe di Freddy Roches - storico allenatore di Mike Tyson, Oscar de la Hoya. Lì ho appreso soprattutto la filosofia di questo sport e l'etica di combattimento, e ho capito quanto il pugilato può essere una bella metafora della vita: rispettare sempre l'avversario e mai screditarlo. Rientrato in Italia ho seguito altri allenamenti specifici con Renato Mura - già preparatore atletico delle fiamme oro - e con lui, invece, ho imparato la tecnica. Ma il film non è solo questo, è anche una grande storia d'amore, una grande storia d'amicizia, e un tenero e commuovente incontro con il piccolo Carmine, il bambino della domenica. L'idea nasce una sera, in macchina, sul Lungotevere a Roma, con l'amico e sceneggiatore Alessandro Pondi. Io gli confidavo il mio sogno di calcare il ring, e lui mi raccontava la voglia di parlare di quei bambini che vivono in orfanotrofio in attesa di un affido temporaneo. Ci è sembrato da subito molto affascinante intrecciare questi due mondi apparentemente lontani, ma umanamente molto vicini. E così, assieme a Paolo Logli e Andrea Purgatori, abbiamo dato il via alla sceneggiatura": Beppe Fiorello racconta così com'è nato Il bambino della domenica, fiction di Raiuno in onda domenica e lunedì sera.
Riccardo Nicolosi, alla sua prima apparizione in tv a soli sette anni, interpreta il piccolo Carmine. Completano il cast Anita Caprioli, David Coco, Maurizio Marchetti, Vittoria Piancastelli e Francesco Foti. La miniserie, prodotta da RaiFiction e Casanova Entertainment, è stata girata tra Catania e Casablanca (dove avviene il combattimento finale con Mouhamed Alì) da ottobre a dicembre 2007 per un totale di 47 giorni di lavorazione. Sono state utilizzate 41 location tra Italia e Marocco e 3475 figurazioni.
La regia è di Maurizio Zaccaro che si è ispirato al cinema neorealista "per la centralità del bambino che diventa il motore della storia e anche per il modo di filmare con la macchina da presa in spalla a distanza ravvicinata con gli attori", ha detto in conferenza stampa, ringraziando Fiorello "che, grazie ad una lunga ed encomiabile preparazione atletica (sacrificio quanto mai raro nel panorama del nostro cinema e soprattutto della televisione) ha saputo rendere Marcello La Spada, boxeur ai limiti della legalità ma dal grande cuore, una figura di sicuro impatto visivo ed emotivo".
L'attore siciliano e RaiFiction, un connubio che ha portato molti successi - L'uomo sbagliato, Il grande Torino e Giuseppe Moscati - ma che sembra essere giunto al capolinea. Dopo la piccola parte ottenuta nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore, di cui l'attore non ha voluto anticipare nulla, ora lo sguardo è rivolto al grande schermo. "Sono onorato di lavorare con Tornatore - ha commentato - Il mio sogno è recitare per il cinema che porta ai grandi festival e soprattutto all'estero".Realityshow.blogosfere
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