Fabrizio Corona - già evocato nel rimpianto di Brachino, come un mancato ingaggio della nuova edizione di Lucignolo - sceglie l’estate che si avvicina per far parlare di sé.
E decide di far causa alla produzione (Janus International) di Vita da paparazzo, perché, secondo Il Paparazzo, il regista e autore Pier Francesco Pingitore si sarebbe ispirato alla vita, alle gesta, alle memorabilia di Corona stesso nel girare la sua fiction inclusa nel contratto Mediaset.
Così, Il Paparazzo ha deciso di intentar causa e di dare il ricavato dell’eventuale risarcimento in beneficenza, dichiarando:
Se [Pingitore] mi avesse chiamato chiedendomi se poteva fare questa fiction ispirata a me non ci sarebbero stati problemi: ci saremmo messi d’accordo. Ma il fatto che non mi abbia mai contattato mi sembra allucinante.
Qui, tutto sommato, ci sembra allucinante che, per dover di cronaca, si debba render conto di quisquilie simili. Tant’è, prendiamo atto e rendiamo noto, lasciando ai commentatori (attuali e posteri) qualunque altra osservazione in merito.
Del resto, a suo tempo, così si espresse Pino Insegno, protagonista della fiction:
Il film può avere collegamenti con la vicenda di Fabrizio Corona ma racconta un arco di tempo ampio, che va dall’epoca d’oro dei paparazzi d’assalto fino ad oggi. Le due puntate, per questo, saranno ricche di flashback. Del resto, il regista Pingitore conosce molto bene tutto quel periodo degli anni ‘60 perche’ lo ha vissuto come giornalistaTvblog
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