Nato a Milano il 7 aprile 1972, Gianluca Grignani ha vissuto gli ultimi dieci anni a briglie sciolte in bilico fra rock e pop. Per la sua costante sperimentazione di molteplici forme di espressione artistica, Roberto Vecchioni l’ha nominato sull’enciclopedia Treccani alla voce “Rottura del linguaggio moderno”. Ripercorriamo le tappe salienti di una carriera iniziata ufficialmente nel 1994 emozionando la vasta platea di Sanremo Giovani con il singolo “La mia storia tra le dita”.
Nel 1995 la poetica inquieta di Grignani viene consacrata dallo strepitoso successo riscosso al Festival di Sanremo con il brano “Destinazione Paradiso”. Gianluca incide l’album d’esordio “Destinazione Paradiso”, che contiene un’altra canzone amata dai suoi fan, “Falco a metà”, e nel giro di un anno oltre all’Italia conquista il Sudamerica, arrivando a vendere due milioni di copie nel mondo. Un debutto così strepitoso ha come logica conseguenza la conquista del Telegatto come artista rivelazione dell’anno.
Il cantautore milanese ha una personalità forte, un’intelligenza vivace e un talento artistico che non si lascia imbrigliare, così nel 1996 spiazza tutti quelli che si aspettavano un clone di “Destinazione Paradiso”, pubblicando l’album “Fabbrica di plastica” che rappresenta un’autentica rivoluzione per il mercato discografico italiano. Si tratta di un disco rock sperimentale con una ritmica serrata e arrangiamenti che vanno metabolizzati con più ascolti attenti. “Fabbrica di plastica”, un disco cult che continua a vendere ancora oggi, è innovativo a cominciare dalla copertina dell’edizione limitata, che viene realizzata con sfumature di colore differenti fra una copia e l’altra, rendendo ogni cd una copia unica sul piano grafico.
Tre album in tre anni sono il segno di una vena creativa irrefrenabile: Grignani prosegue nel suo processo di maturazione con l’album “Campi di popcorn” del 1997. Registrato a New York e interamente prodotto dallo stesso Grignani, questo disco è importante perché testimonia la ricerca di un percorso artistico personale: le dodici canzoni del cd sono dissimili fra loro nelle sonorità e nell’approccio lirico, eppure mantengono una totale coerenza di fondo.
Nel 1999 Gianluca Grignani torna protagonista del Festival di Sanremo con la canzone “Il giorno perfetto”, che diventa poi il titolo di un cd che ripercorre questi anni intensi attraverso remix, versioni acustiche, live e pezzi inediti. Scevra da logiche di mercato e realizzata per i fan, questa raccolta diventa subito un altro disco cult.
Nell’estate del 2000 esce il quarto album d’inediti “Sdraiato su una nuvola”: concepito in India, è il disco più introspettivo e cantautorale di Grignani, che scrive tutte le canzoni e le parti di quasi tutti gli strumenti. In questo disco, uno dei più amati in assoluto di suoi fan, convivono melodie sinuose e aperture armoniche dall’impatto sonoro prepotente. Gianluca scala i vertici delle classifiche di vendita con i singoli “Speciale” e “Le mie parole”.
La terza partecipazione al Festival di Sanremo con “Lacrime dalla Luna” è il preludio all’uscita del quinto album “Uguali e diversi”, che nel 2002 entra direttamente al numero uno in classifica e rimane per molte settimane fra i dischi più venduti grazie a ben cinque hit radiofoniche: “Lacrime dalla Luna”, “Uguali e diversi”, “L’estate”, “Lady Miami” e soprattutto “L’aiuola”, che diventa la colonna sonora dell’estate grazie a un arrangiamento graffiante e per lui inusuale, che rimarrà unico nel repertorio di Grignani.
Il 7 settembre 2003 Gianluca sposa Francesca. A fine ottobre pubblica il greatest hits “Succo di vita”, che contiene i suoi successi più famosi rimasterizzati in digitale e due inediti: “Mi stracci il cuore (perdere il controllo)” e “Succo di vita”, che diventa anche il titolo di un successivo DVD con materiale inedito e una selezione dei migliori video girati da Grignani.
Il 2005 si apre con la nascita della sua primogenita Ginevra (il 17 gennaio). In attesa dell’uscita del nuovo cd “Il re del niente”, Gianluca Grignani viene premiato a Saint Vincent con la Grolla d’Oro per il Cinema 2005 grazie alla canzone “Che ne sarà di noi”, composta in collaborazione con Andrea Guerra (figlio del poeta Tonino Guerra) per la colonna sonora dell’omonimo film del regista diretto da Giovanni Veronesi.
Il nuovo album “IL RE DEL NIENTE”, sesto capitolo inedito, ha le sue radici sonore nel disco d’esordio “Destinazione Paradiso”, ma è arricchito da dieci anni di evoluzione artistica. I brani
hanno echi del passato saldamente radicati nel presente artistico di Gianluca Grignani, che non ha perso la passione per la sperimentazione e ha trovato una nuova forma di contaminazione sonora che possiamo definire elettro-unplugged.
“IL RE DEL NIENTE” è un disco border-line fra rock e pop: il suono corre in bilico fra i due generi creando un filone musicale distinto che appartiene soltanto a Gianluca. Le nuove canzoni sono elettro-unplugged perché Grignani non ha affatto staccato la spina, però ha mantenuto la genuinità del suono unplugged, radunando attorno alla sua chitarra musicisti del calibro di Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla batteria; con Alberto Radius autore di un assolo di chitarra nel brano “Chi se ne frega”. Il cd è prodotto da Gianluca Grignani, Massimo Luca e Nicolò Fragile, che hanno anche curato gli arrangiamenti: Gianluca e Massimo hanno anche imbracciato le chitarre, mentre Nicolò ha diretto gli archi e ha suonato il pianoforte e le tastiere.
La pubblicazione dell’album (10 giugno 2005) ha coinciso con un’ importante ed innovativa proposta. “Il Re Del Niente” è stato infatti pubblicato in due versioni: la prima standard e la seconda nella versione CD + Concerto – special edition. CD + Concerto – special edition nasce da un’iniziativa di Gianluca Grignani con Universal Music Italia e Friends & Partners e la collaborazione di TicketOne. Per la prima volta è stata offerta la possibilità di acquistare con l’album anche l’ingresso ad un suo concerto, ed unire quindi i due aspetti, solitamente separati, della produzione di un artista: il disco e l’esibizione dal vivo.
I singoli estratti dall’album, “Bambina dallo spazio”, “Arrivi tu” e “Il re del niente” conquistano i vertici delle classifiche radiofoniche e permettono all’artista di aggiudicarsi due importanti riconoscimenti: il “Premio Mia Martini” e il “Premio Lunezia” per il valore letterario dei testi contenuti nell’album.
Nell’edizione 2006 del Festival di Sanremo, Gianluca Grignani ha presentato il brano ‘Liberi di Sognare’, per l’occasione Universal Music ha ripubblicato l’album ‘Il Re del Niente’ includendo l’inedito.
Nel 2008 Gianluca Grignani torna ad esibirsi sul palco del Festival di Sanremo con il brano ‘Cammina nel Sole’ , interamente firmato per musica e testi dall’artista, e che anticipa il nuovo album di inediti che uscirà dopo la kermesse canora.
Biografia privataGianluca Grignani racconta le sue passioni
Sport: «Sono tifoso dell’Inter e adoro il tennis: oggi ammiro il tennista svizzero Federer, ma il mio campione assoluto resta l’americano John McEnroe, forse perché è mancino come me. Io sono mancino in tutto quello che faccio tranne nella musica, perché mi hanno insegnato a suonare la chitarra da “destro”».
Libri & Fumetti: «Sono un lettore onnivoro, anche se prediligo la fantascienza. I miei autori preferiti sono Italo Calvino, William Shakespeare, Franz Kafka, Edgar Allan Poe e Stephen King. Il poeta di riferimento è Eugenio Montale. I personaggi dei fumetti che amo di più sono l’Uomo Ragno e più genericamente tutti i supereroi della Marvel; ma sono un grande fan anche di Tex, Dylan Dog e di tutta la produzione Disney».
Animali: «Attualmente ho due cani: un bracco tedesco di nome Tex e un doberman che si chiama Shiva».
Musica: «Ascolto davvero di tutto, quindi mi limito a segnalare i miei preferiti… In assoluto: Beatles. Stranieri: Radiohead. Italiani: Subsonica. Donne: Elisa. Cantautori italiani: Samuele Bersani. In concerto: U2. Emergenti: Linea 77».
Cinema: «Il film che adoro più di ogni altro è “Dune”: mi pacciono anche i libri di Frank Herbert, che ha inventato questa saga. Poi vorrei citare il regista Luc Besson e i primi due episodi di “Matrix”: ho anche letto il libro “Neuromante” (da cui è tratto il soggetto cinematografico di “Matrix”), che può essere paragonato al mio disco “Fabbrica di plastica”, facendo ovviamente i dovuti distinguo».
Cucina: «Posso affermare senza falsa modestia di essere un cuoco sopraffino. E sono stato uno dei primi a scoprire il sushi in Italia: in un ristorante giapponese di Milano c’è addirittura un piatto chiamato “Grignani Imperial”, un misto di sushi e sashimi. Fra le tante ricette che mi diletto a inventare c’è la “pasta del delinquente”, che è la mia variante di un sugo di Ugo Tognazzi. Gli ingredienti sono: pasta a forma di conciglie, salsiccia di manzo, pomodori e cipolla (assolutamente niente aglio). E si prepara così: dopo aver fatto delle palline di salsiccia, fatele soffriggere con la cipolla e i pomodori, quindi “asciugatele” con del cognac. Il massimo sarebbe usare dell’Armagnac annata 1972 della Rive Gauche… Ricordatevi quando condite la pasta di aggiungere solo un velo di grana».
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