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giovedì 15 maggio 2008

Amici, Famiglia Cristiana racconta i sogni di chi aspira ad entrare nella scuola e di chi ce l'ha fatta. Come Marco Carta

Amici%2010.jpgSimonetta Pagnotti di Famiglia Cristiana ha scritto un'interessante inchiesta su Amici di Maria de Filippi, sul successo della trasmissione e su cosa c'è dietro: "«Intanto a me Amici manca molto, non vedo l'ora che inizi la prossima edizione: chissà chi saranno i fortunati...». Lo scrive Luigi, sul forum di Amici, il talent show di Maria de Filippi giunto alla 7ª edizione, che quest'anno ha raggiunto ascolti record battendo il calcio e il Festival di Sanremo.

È passato quasi un mese dalla finale e ancora lo spazio del forum è intasato di messaggi di ragazzi e ragazze che già aspettano con ansia gli appuntamenti del prossimo anno. Alcuni riempiono forse la loro solitudine di adolescenti, altri sperano di viverlo da protagonisti. Giovi ha già cominciato il conto alla rovescia per i prossimi provini: «-30 giorni», scrive. Si riferisce alle selezioni di Cinecittà, che ogni anno tengono in fila per giorni dai 20 ai 30 mila ragazzi, i minorenni scortati dai genitori, disposti a tutto per cimentarsi in audizioni di canto, danza e recitazione ed entrare nella scuola. L'accademia di Amici si è fatta largo di prepotenza nelle fasce televisive dedicate ai giovanissimi e ha conquistato un pubblico di affezionati che conoscono tutto dei protagonisti e anche degli insegnanti. Si appassionano delle contese tra Garrison e la Celentano, spietata nel sostenere che un ballerino deve avere anche il fisico, oltre al talento e al cuore, parteggiano chi per Grazia Di Michele chi per il 'coach' Jurman. E, naturalmente, fanno il tifo per i loro beniamini.

Centinaia e centinaia di messaggi per il vincitore di quest'anno, Marco Carta, approdato ad Amici dopo essere stato scartato per ben quattro volte. Orfano, voce graffiata ed emozionante ma ribelle, ha rischiato più volte l'espulsione e ha continuato a urlare 'mamma', incontenibile, quando ha vinto. La sua storia ha fatto lievitare gli ascolti, ma non basta questo a spiegare gli 80 mila giovani stipati a piazza del Popolo o i 100 mila a Cagliari, per gli spettacoli che quest'anno hanno voluto prolungare il successo del programma. D'altra parte, Amici ripropone una formula, quella di Fame, il fortunato film di Alan Parker seguito dalla celebre serie televisiva, che difficilmente può sbagliare. L'inseguimento del sogno, costi quel che costi, l'arte che può cambiarti la vita anche se, per dirla con Morandi, «uno su mille ce la fa». Che la formula sia vincente lo dimostra il successo di tutti i film ambientati nel mondo della danza, da Flashdance a Billy Elliot.
Amici ricalca questa formula ma, con tutti i limiti di una trasmissione che tocca le corde del reality, ha avuto il coraggio di mettere in piedi una scuola vera, offrendo ai protagonisti un'occasione. Questo spiega perché altri programmi che in qualche modo lo prendono come riferimento, a partire da X factor, difficilmente possono provocare lo stesso meccanismo di immedesimazione.

«C'avevo provato tre anni fa e non mi avevano presa. Ero rimasta male e avevo giurato di non guardare più la trasmissione, ma non ce l'ho fatta», spiega Roberta Bonanno, 22 anni, di Milano, seconda classificata. «Da quando avevo otto anni studio canto, ma questa è stata un'esperienza che mi ha dato tantissimo. Devi studiare tutte le materie, è stressante ma ne vale la pena». Anche Pasqualino Maione, 23 anni, di Napoli, è entrato al secondo provino. Si è presentato come cantante, ha scoperto di avere talento anche come attore e ora sogna il musical, anche se conta di finire l'università. Per Francesco Mariottini, che ha vinto una borsa di studio di 50 mila euro, la cosa è stata diversa: 21 anni, di Iesi, ha cominciato a inseguire il sogno fin dai 14 anni, quando è stato notato da un coreografo ed è entrato nel balletto di Toscana, poi in quello di Stoccarda e infine nella compagnia dell'Ater. «Volevo dare una svolta alla mia vita», spiega, «imparare anche altri stili e altre discipline, come la recitazione». Carla Fracci gli ha detto che l'aspetta per un'audizione. Lo ha detto anche ad Anbeta Toromani, la 'farfalla' di Tirana sottratta all'anonimato proprio da Amici, come i suoi conterranei Kledi e Leon. «Non mi sento sminuita dal lavorare in televisione, io vivo per la danza, in tutte le sue espressioni, per me il palcoscenico è sacro», spiega. Quanto all'invito all'Opera di Roma: «Di audizioni ne ho fatte infinite, se m'invitano vado come ospite, ma a 29 anni non me la sento di presentarmi come avrei potuto fare a 20. No, grazie»".

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