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mercoledì 14 maggio 2008

Sara Bareilles, note e dolcezza

Con il singolo "Love Song" Sara Bareilles sta spopolando nelle radio. E' appena uscito il disco "Little Voice" (ma vi assicuriamo che la sua voce non è affatto 'piccola'), che contiene dodici brani interamente composti da Sara. "Parlano davvero di me, sono la cronaca della mia vita, delle mie relazioni, dei miei momenti di gioia o di sconforto", dice la cantante che conosce molto bene l'Italia visto che ha studiato per un anno a Bologna.

"Little Voice è il mio primo album con una major discografica. - dice Sara - Ho firmato il contratto con Epic Records nel 2005, lo stesso giorno in cui si versano le tasse sul reddito. Ho dedicato la maggior parte dell’anno successivo a comporre e a sviluppare il materiale per l’album, fissando come data di pubblicazione il 3 luglio. Scrivere canzoni è per me la cosa più sacra. E’ lo strumento con cui rielaboro il mio universo. Spesso sono da sola con il mio pianoforte (a nolo, visto che non ne possiedo uno), la mia grammatica imperfetta e un’emozione talmente grande che mi sembra di scoppiare".

"Abbiamo iniziato a registrare nel febbraio 2006 - continua la cantante e ci è voluto quasi un anno per arrivare al punto in cui si intuisce che il lavoro è compiuto. Insieme al mio produttore, Eric Rosse, ho trascorso ore interminabili a soppesare, discutere, cercare un compromesso su ciò che avrebbe potuto valorizzare ed esprimere al meglio la mia musica. Non lo dico certo con orgoglio, ma è stato come se mi fossi scaraventata nella zuffa con i pugni alzati. Alla fine entrambi siamo usciti dallo scontro con qualche cicatrice e un album di cui andare dannatamente fieri. Rappresenta uno degli anni più tumultuosi della vita che, grazie al cielo, mi ha resa più forte come persona e migliore come artista. Sono davvero grata di ciò".

"Questo disco è una raccolta di brani che significano tutto per me. - conclude Sara - Sono la cronaca della mia vita, delle mie relazioni, dei miei momenti di angoscia e sconforto, della mia totale dedizione alla sete di scrivere cose sincere e di condividerle. Da qui nasce il titolo. Questo disco parla davvero di me, di come ho imparato a fidarmi del mio istinto e - ciò che ancor più conta - a riconoscere quanto avessi disperatamente bisogno di imparare ad ascoltare me stessa, pur se ingenua ed inesperta. Può sembrare un luogo comune ma quella piccola voce è l’unica voce che dice la verità. Ed io trovo tutto ciò semplicemente fantastico".

Tgcom

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