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sabato 10 maggio 2008

I Cesaroni, polemica sul presidente di commissione che voleva "abusare" di Eva e critiche da Enrico Papi e Aldo Grasso

cesaroni01g.jpgUna quindicina di professori del liceo scientifico Enrico Fermi di Policoro (Matera) attaccano la fiction di Canale 5 I Cesaroni, di cui è andata in onda giovedì sera l'ultima puntata della seconda serie (la terza tornerà nel periodo di garanzia di inizio 2009).
I docenti, in un comunicato, si dicono "sconvolti dai messaggi lanciati durante l'episodio".
In particolare, i professori, con in testa Eustachio Bia, che insegna educazione fisica, contestano la parte della puntata in cui il presidente della commissione degli esami di maturità "vorrebbe abusare" di Eva, la protagonista della serie tv interpretata da Alessandra Mastronardi. Secondo Bia, "sono due i messaggi catastrofici: da un lato l'idea che il professore avrebbe il potere di fare ciò che desidera e dall'altro il fatto che una bella ragazza potrebbe ricattare un docente per passare un esame anche senza studiare".

Sono stati i due figli di Bia, uno di 17 e l'altra di 14, a convincere il professore (insegnante da 22 anni, con dieci commissioni di maturità alle spalle) a guardare l'ultima puntata de I Cesaroni, "di cui loro sono fan". "Stamani - ha raccontato - ne ho discusso a scuola con i miei colleghi, che hanno avuto le mie stesse impressioni. Diverso è il punto di vista degli alunni: buona parte sono convinti che le cose vadano così. Solo in pochi non ci hanno fatto caso, ma la trasmissione ha un'audience altissima e il messaggio è arrivato in tutte le case". Per questo motivo, gli insegnanti hanno chiesto "le scuse degli autori a tutto il corpo docente italiano".

Anche Enrico Papi aveva espresso alcune perplessità sulla serie in una intervista a Il Grande Talk, programma in cui è stato ospite venerdì sera: "Mi piace molto, ma sono anche un po' all'antica e per me la famiglia è quella tradizionale. Mi piacerebbe che qualcuno dedicasse qualche serie alla famiglia vera, alla famiglia normale".

E Aldo Grasso, sul Corriere della Sera, aggiunge: "Onore al successo dei Cesaroni: snobbare i favori del pubblico è un errore clamoroso. Così come è grave, però, commettere l'errore contrario: sopravvalutarli. A cominciare dalla regia, dalla recitazione, dal montaggio (ma questo è il meno, siamo nel campo dei gusti personali) per finire poi nel sociologico. Quando un'opera (un film, una serie, un programma televisivo) non supera una minima soglia estetica, non si interroga cioè sul suo essere linguaggio, le probabilità che quella medesima opera sia utile per interpretare alcunchè sono molto scarse. Serve come indicatore passivo, serve per misurare la temperatura, non oltre. Per capirci, i Cesaroni non sono nè i Berlusconi nè i Veltroni".
Nei video la scena contestata e il finale della seconda serie



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