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lunedì 5 maggio 2008

Il Momento della Verità, presto su Italia Uno?

Sembravano solo indiscrezioni, ma qualche giorno fa in sovraimpressione è passato l'annuncio che probabilmente le conferma tutte: Italia 1 sta per sperimentare Il momento della verità, un game show di ultima generazione che sta sbancando in America. Il sottopancia recitava "siete pronti a vincere 250 mila euro dicendo la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità?", lo stesso slogan che si ripete nel format americano in onda sulla FOX e che registra puntualmente un record di ascolti. Il format è semplice, e si può già immaginare che sarà destinato a far discutere: un concorrente, 21 domande personali (dalle più banali a quelle più intime e pruriginose) e una scalata che può portare, nell'edizione americana, a vincere fino a 500 mila dollari. Dopo il continua cercherò di spiegare a grandi linee come funziona il gioco in America e quali sono i tipi di domande personali a cui il concorrente sarà messo davanti.

Nel format americano (The Moment of Truth) ci sono sei diversi livelli, al termine di ognuno vengono consegnati i soldi relativi (10 mila dollari al primo, 25 mila al secondo, 50 mila al terzo, 100 mila al quarto, 200 mila al quinto e 500 mila dollari per l'ultima domanda), e un numero di domande per livello variabili. Ad ogni livello, infatti, ci sarà una domanda in meno a cui rispondere per completarlo e portare a casa i soldi, modo per invogliare il concorrente a continuare a giocare. Si parte dalle sei domande del primo livello, passando alle 5 del secondo e così via, per un totale di 21 domande.

Il concorrente è stato precedentemente sottoposto (fuori dalle telecamere) ad una serie di 50 domande di diversa natura, la cui veridicità è stata assicurata da una macchina della verità (affidabile al 98%, di quelle usate dalle forze dell'ordine). A seguito di queste domande, la produzione sa quali risposte sono vere e quali sono false. In puntata ne vengono scelte 21, il concorrente risponde correttamente solo se risponde in modo VERO alla domanda, sempre secondo l'opinione della macchina della verità.

In studio, oltre al concorrente, amici e familiari, che hanno di fronte alla loro postazione un pulsante (visibile nella foto sopra in rosa), che possono suonare, una volta ascoltata la domanda, nel caso non vogliano sentire la risposta dell'amico o parente. In quel caso la risposta sarà cambiata (un po' come lo switch del milionario) con un'altra di identico valore, senza la rassicurazione che sia più o meno "delicata" della precedente. Proprio la presenza dei parenti in studio ha spesso creato i momenti di maggiore imbarazzo.

I concorrenti sono pronti a tutto, ma non sanno che i produttori sono altrettanto pronti a tutto. Le domande vertono su ogni singola caratteristica personale del concorrente; si passa dalla reginetta di bellezza a cui viene chiesto se ha mai tentato di sabotare un'avversaria, alla donna cui viene chiesto se ha mai pensato che il fidanzato potesse essere gay. C'è il padre di famiglia che si scopre giocatore d'azzardo, contrabbandiere e spacciatore, all'uomo che, nella versione colombiana, ha vinto la cifra massima ammettendo di avere una relazione extraconiugale con un altro uomo.
Le domande pruriginose si sprecano, i colpi di scena pure. Il programma non manca di registrare record d'ascolti in America e sicuramente potrà fare successo in Italia, se manterrà queste caratteristiche voyeuristiche care a tutti gli amanti dei reality e affini.

Voi cosa ne pensate?

Realityhouse

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