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mercoledì 30 aprile 2008

Amy Winehouse vuole fondare una casa discografica

Amy Winehouse sta pensando di lasciare la sua attuale casa discografica per fondare una nuova etichetta, di cui sarebbe proprietaria oltre che artista di punta. La 25enne inglese è sotto contratto con la Island Records e per loro deve realizzare un album, a cui tra l'altro sta lavorando. Fatto questo, lei ed alcuni suoi stretti collaboratori sarebbero intenzionati a curare non solo il processo creativo ma anche quelli gestionale e finanziario che stanno dietro ad un disco.

Il motivo? Economico innanzitutto, ma non solo. Anche gli screzi sorti con la Island in seguito agli innumerevoli problemi esistenziali della Winehouse stanno avendo il loro peso nella decisione. Una fonte ha rivelato al tabloid inglese The Sun:

“Amy vuole investire i suoi risparmi (che ammontano a dieci milioni di sterline) per aprire una propria casa discografica. Per la prima volta nella sua carriera sta iniziando a pensare quanti soldi potrebbe fare, gestendo tutto. La nuova etichetta potrebbe pubblicare non solo i suoi album ma anche quelli di alcuni amici come Tyler James e Remi Nicole. Ad aiutarla in questa avventura ci sarebbe il nuovo fidanzato Alex Haimes, che ha esperienza nel campo avendo lavorato come assistente manager”

Quelli della Island non saranno di certo contenti dei progetti della Winehouse, che con “Frank” prima e “Back to black” poi ha garantito vendite e guadagni. E’ anche vero però che oltre alla montagna di soldi Amy ha portato un mare di problemi e grattacapi, liberarsene potrebbe non essere poi così tragico.

Uno dei boss della casa discografica ha dichiarato:

“Siamo sempre più stanchi del comportamento della Winehouse, che quando non fuma crack o cocaina si ubriaca, aggredisce persone e si fa arrestare dalla polizia. L’abbiamo richiamata all’ordine decine di volte e ci siamo appellati al suo senso di responsabilità, ma con scarsi risultati. Addirittura una volta le abbiamo imposto di farsi curare in una rehab, glielo ha chiesto il capo della divisione europea in persona Lucian Grainge. Abbiamo anche minacciato di non far uscire il disco finchè non sarà del tutto pulita, ma lei non l’ha presa seriamente”.

Insomma…l’aria che tira non è delle migliori. Meglio andarsene e far tutto da sé, guadagnandoci anche di più? Certo che si….ma con la testa che si ritrova, ci chiediamo noi, Amy sarà in grado di gestire una casa discografica o fallirà in breve tempo? Staremo a vedere.

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