Baccini e Povia: "Siamo come il diavolo e l'acqua santa". Il brano che hanno scritto insieme, “Uniti”, è balzato direttamente al quinto posto nella classifica dei singoli più venduti in Italia. Nei primi giorni di maggio uscirà anche l’album omonimo, “Uniti duemilacinqueduemilaotto”, in un’edizione speciale - Cd più Dvd - distribuita da “Deltadischi”. Una mini raccolta di canzoni, video e immagini inedite, per ripercorrere il cammino che i due artisti hanno fatto in questi anni di sodalizio discografico con la “Target Music”, storica etichetta di Angelo Carrara.
Loro sono Francesco Baccini e Giuseppe Povia, o, come si autodefiniscono, il diavolo e l’acqua santa.
Come è iniziata questa collaborazione musicale?
Baccini: «Come nasce un’amicizia. Ci siamo conosciuti due anni fa e abbiamo iniziato a frequentarci e suonare insieme».
Povia: «Lui è venuto anche a trovarmi al Festival di Sanremo (hanno duettato insieme nel 2006, eseguendo la canzone di Povia poi risultata vincitrice, “Vorrei avere il becco”, ndr). Abbiamo qualche anno di differenza, ma entrambi pensiamo che la musica possa cambiare le cose. “Uniti” è una sorta di dialogo tra due amici: uno crede che sia possibile risolvere i problemi attraverso la fede, l’altro attraverso le forze dell’uomo. Da qui il video in cui io sono vestito da don Camillo e Baccini da Peppone. La canzone non è mai stata trasmessa dalle radio una sola volta, come molte altre prodotte da etichette indipendenti, eppure siamo in vetta alle classifiche dei singoli. Siamo scomodi, lui da vent’anni e io da tre».
Il singolo “Uniti” denuncia la “tornacontocrazia”, ovvero il potere delle major e i giochi delle lobby.
Baccini: «Guarda caso, è stato bocciato dalla commissione del Festival di Sanremo 2008. Così, negli stessi giorni del Festival, sempre a Sanremo, abbiamo dato vita a una manifestazione alternativa, l’Independent music day. L’iniziativa ha riempito la piazza e on line (sul sito www.independentmusicday.com, ndr) ha raccolto tantissimi consensi. Vogliamo chiedere maggiore spazio per la musica italiana, anche attraverso un’apposita proposta di legge».
Povia: «Siamo italiani, eppure per quanto riguarda la musica siamo il popolo meno italiano al mondo. Il 21 giugno porteremo la manifestazione a Roma, mentre a settembre andremo a Napoli».
Qual è il vostro rapporto con il Web?
Baccini: «Il Web non ha filtri. Grazie al tam tam che c’è su Internet siamo riusciti a pubblicizzare l’Independent music day del 27 febbraio, portando cinquanta gruppi emergenti in piazza a Sanremo e facendo accorrere tantissimi spettatori. La stampa tradizionale ci ha completamente ignorati».
Povia: «Il Web permette a tutti di fare musica e di diffondere facilmente le canzoni. Della musica è però importante salvaguardare la qualità».
Vivere a Milano ha influenzato la vostra musicalità?
Baccini: «Io sono nato a Genova, ma vivo in Lombardia da 18 anni. Mi piace definirmi un emigrante di 100 chilometri. Il cielo sopra Milano a volte è così grigio. Da qui la canzone “Il cielo di Milano”, contenuta nell’album in uscita. Il capoluogo meneghino è molto vivo dal punto di vista musicale, mi capita spesso di andare ascoltare gruppi nei locali».
Povia: «Io sono nato a Milano. Al di là della musica, tengo molto a questa città e vorrei che fosse realizzato al più presto un Palazzetto dello sport..dove sentire un giorno urlare "Povia, Povia"».
ECCOLA... questa è "Uniti" la canzone bocciata (e di cui se è tanto tanto parlato) all'ultimo Festival di Sanremo.. loro sono Povia e Baccini. Il loro album "Uniti" uscirà a Maggio!!!
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